Il minerale che oggi ha attirato maggiore attenzione per le sue proprietà è lo zinco.

La prima barriera del nostro organismo contro infezioni e malattie è il sistema immunitario.

Lo zinco si è rivelato un alleato più che prezioso per potenziare il sistema immunitario.

In particolare, il gluconato di zinco e l’acetato di zinco hanno mostrato evidenze scientifiche a riprova della sua efficacia nel contrastare il raffreddore (Fonte: G A Eby, D R Davis, et al. Reduction in duration of common colds by zinc gluconate lozenges in a double-blind study - Fonte: Harri Hemilä. Zinc lozenges and the common cold: a meta-analysis comparing zinc acetate and zinc gluconate, and the role of zinc dosage).

E visto che il raffreddore è una patologia strettamente legata alla permeabilità delle nostre difese immunitarie, lo zinco, a sua volta, ha iniziato a suscitare interesse come agente immunizzante.

Quanto contenuto nel seguito del presente articolo si limita a citare quanto contenuto in ricerche scientifiche pubblicate in National Center for Biotechnology Information NCBI di proprietà del governo degli Stati Uniti.

Una delle strade scientifiche percorse è stato la combinazione dello zinco con un’altra sostanza oggi molto discussa: l’idrossiclorochina.

Sembra infatti che, essendo probabilmente l’idrossiclorochina uno ionoforo dello zinco (Fonte: Jing Xue, Amanda Moyer, et al. Chloroquine is a zinc ionophore), ovvero una molecola che facilita il trasporto intracellulare, lo zinco potrebbe dimostrarsi efficace nei protocolli di trattamento del Covid con l'idrossiclorochina (Fonte: R Derwand, M Scholz et al. Does zinc supplementation enhance the clinical efficacy of chloroquine/hydroxychloroquine to win today's battle against COVID-19?).

La ricerca infatti afferma: “Poiché, la carenza di zinco si verifica spesso nei pazienti anziani e in quelli con malattie cardiovascolari, malattie polmonari croniche e diabete, si ipotizza che la clorochina e il suo metabolita idrossiclorochina, abbinate ad una integrazione di zinco, possa essere più efficace nel ridurre la morbilità e la mortalità del COVID-19, rispetto alla clorochina ed all’idrossiclorochina in monoterapia. Pertanto, l’utilizzo di clorochina ed idrossiclorochina in combinazione con lo zinco, dovrebbe essere considerata ulteriore materia di approfondimento oltre a quelle già in essere sul COVID-19.”

Un’altra ricerca, giunge alle stesse conclusioni, affermando come la carenza di zinco deprima il sistema immunitario e sia, quindi, importante nella profilassi del Covid: “I dati del presente studio mostrano chiaramente che un numero significativo di pazienti COVID-19 erano carenti di zinco. I pazienti con carenza di zinco hanno sviluppato un numero maggiore di complicazioni, e la carenza è stata associata ad una degenza ospedaliera più lunga e ad un aumento dei tassi di mortalità.” (Fonte: Dinesh Jothimani, Ezhilarasan Kailasam, et al. COVID-19: Poor outcomes in patients with zinc deficiency).

Un sistema immunitario più forte grazie allo zinco

L’importanza dello zinco per la funzione immunitaria, e per fronteggiare influenze virali, è evidenza scientifica già da molti anni: “L'aumento della concentrazione intracellulare di zinco con zinco-ionofori come il pirithione (PT) può compromettere efficacemente la replicazione di una varietà di virus RNA, compresi il poliovirus e il virus dell'influenza” (Fonte: Aartjan J. W. te Velthuis, Sjoerd H. E. van den Worm, et al. Zn2+ inhibits coronavirus and arterivirus RNA polymerase activity in vitro and zinc ionophores block the replication of these viruses in cell culture).

Un’altro studio, inoltre, sottolinea come l’associazione di zinco, selenio e vitamina D sia raccomandata nelle infezioni SARS-CoV-2, indicando come : “… I soggetti appartenenti a gruppi ad alto rischio, dovrebbero avere un'alta priorità per quanto riguarda questa terapia coadiuvante nutritiva/integrativa, che dovrebbe essere iniziata prima della somministrazione di misure mediche specifiche e di supporto.” (Fonte: Jan Alexander, Alexey Tinkov et al. Early nutritional interventions with zinc, selenium and vitamin d for raising anti-viral resistance against progressive COVID-19).

In una conferenza sul Corona virus (European congress of clinical microbiology & infectious diseases conference on coronavirus disease - ECCVID 2020), tenuta nel settembre 2020, si è esposto come bassi livelli di zinco aumentino i rischi di morte da Covid-19 (Fonte: Priscilla Lynch. ECCVID 2020: Lower plasma zinc levels associated with increased risk of death in COVID-19 patients).

Sostanze naturali trasportatori di zinco

Ci sono due sostanze che sono ionofori naturali dello zinco, come detto in precedenza gli ionofori sono molecole organiche che facilitano la permeabilità cellulare, ossia “trasportatori”, in questo caso, dello zinco attraverso le cellule, e sono: quercetina e gallato di epigallocatechina (abbreviato in EGCG).

Una ricerca, ha analizzato le proprietà di “trasportatori di zinco” di queste due sostanze naturali, trovandone conferma in test chimici con la tecnica della fluorescenza (Fonte: Husam Dabbagh-Bazarbachi, Gael Clergeaud, et al. Zinc ionophore activity of quercetin and epigallocatechin-gallate: from Hepa 1-6 cells to a liposome model).

La ricerca ha concluso come: “l'attività di ionoforo di questi due polifenoli alimentari può essere alla base dell'aumento dei livelli di zinco”.

Inoltre, emerge da altra ricerca, come, i due polifenoli naturali, quercetina e gallato di epigallocatechina (EGCG), possono contribuire a inibire i virus di tipo SARS, oltre ad essere potenti antiossidanti (Fonte: Seri Jo, Suwon Kim, et al. Inhibition of SARS-CoV 3CL protease by flavonoids).

La quercetina, tra l’altro, è già stata oggetto di numerosi studi per le sue proprietà di potente antivirale.

Uno studio, ne ha evidenziato la capacità di inibire infezioni di tipo virali, indicando come: “la quercetina possieda un'attività antinfluenzale. ……e un effetto inibitorio nella fase di attacco da parte del virus. Questo studio ha mostrato che la quercetina può essere sviluppata come una futura opzione terapeutica per la cura e la profilassi dell'infezione da Influenzavirus A” (Fonte: Wenjiao Wu, Richan Li, et al. Quercetin as an antiviral agent inhibits influenza a virus (IAV) entry).

La quercetina ha mostrato anche grande efficacia come antinfiammatorio oltre a confermare le sue qualità di fortificante del sistema immunitario.

La ricerca, infatti, afferma come la quercetina “sia una sostanza che possiede forti capacità antinfiammatorie e tale efficacia può essere espressa su diversi tipi di cellule, sia in modelli animali che umani” (Fonte: Yao Li , Jiaying Yao, et al. Quercetin, inflammation and immunity).

Dosaggi di zinco raccomandati

Negli Stati Uniti la dose raccomandata è di 11 mg die per gli uomini adulti e di 8 mg per le donne adulte, con dosi leggermente più elevate raccomandate per le donne incinte e le donne in fase di allattamento (Fonte: Meenu Singh, Rashmi R Das. Zinc for the common cold).

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