Le persone di grandi dimensioni, molto alte o molto grosse, hanno spesso la pressione del sangue più alta della media.

Perlomeno, questo è il dato che emerge in soggetti obesi e in sovrappeso (Fonte: Evangelos Evangelou, Helen R Warren, et al. Genetic analysis of over one million people identifies 535 new loci associated with blood pressure traits).

Ma, anche se i dati su persone molto muscolose sono carenti, è possibile ipotizzare che una struttura muscolare molto sviluppata e conseguenza di esercizi molto intensi, sia anche essa correlata a livelli di pressione del sangue più elevati.

In molti casi, a seguito di valori della pressione alti, il medico prescrive farmaci che possono avere delle controindicazioni.

I più comuni sono senso di affaticamento o debolezza, oltre a effetti collaterali anche più severi, a seconda del tipo di farmaco antipertensivo.

Esiste un alimento naturale, che, naturalmente, non si trascina dietro tutti questi problemi e che è anche particolarmente invitante: i mirtilli.

Un team di ricercatori ha scoperto, che mangiare circa 100 grammi di mirtilli due volte al giorno, funziona altrettanto bene dei farmaci normalmente prescritti per ridurre la pressione del sangue.

I ricercatori, provenienti da vari centri di ricerca europei, hanno pubblicato uno studio che riunisce i risultati di quattro studi separati sugli esseri umani e uno negli animali, con oggetto gli effetti dei mirtilli sulla pressione del sangue e la circolazione (Fonte: Ana Rodriguez-Mateos, Geoffrey Istas, et al. Circulating anthocyanin metabolites mediate vascular benefits of blueberries: insights from randomized controlled trials, metabolomics, and nutrigenomics).

Negli studi analizzati sui soggetti umani, ai soggetti testati, sono stati somministrati bevande e/o polvere di mirtilli che contenevano antocianine di mirtillo, la sostanza chimica che dona ai mirtilli il loro caratteristico colore blu.

Nel quinto studio, condotto su cavie, lo scopo era verificare la bioattività, ovvero l'effetto di una sostanza su un soggetto vivo, delle antocianine e dei loro metaboliti.

Ebbene, i ricercatori hanno scoperto che dopo la somministrazione di antocianine di mirtillo per un periodo di 28 giorni, la pressione sistolica (il primo dato nella lettura della pressione del sangue) si abbassa in media di 5,5 mm.

Inoltre, i partecipanti che hanno bevuto i succhi o gli estratti di mirtillo hanno evidenziato un aumento della " Flow-mediated dilation" (FMD), in italiano “vasodilatazione indotta dal flusso del sangue”, dell'1,5% appena due ore dopo l'ingestione, con un picco del 2,3% dopo 28 giorni.

“Flow-mediated dilation", come detto in italiano “vasodilatazione indotta dal flusso”, è un termine che indica il miglioramento del flusso sanguigno, ed è importante perché ogni 1% di aumento del flusso sanguigno si traduce in una diminuzione del 10% del rischio di malattie cardiovascolari.

Come comportarsi con i mirtilli

Innanzi tutto, i mirtilli sono un alimento piacevole da considerare, e in secondo luogo, per cercare di simulare il risultato di questo studio, è sufficiente mangiare circa 100 grammi di mirtilli due volte al giorno, il che equivale a circa due tazze totali di mirtilli.

E questa è la soluzione più ovvia, anche se forse non la più pratica, dato il prezzo o la disponibilità di mirtilli in bassa stagione.

L’alternativa più percorribile è quella di utilizzare integratori a base di antocianine derivate dai mirtilli.

Tra l’altro queste sostanze possiedono numerose altre qualità che illustreremo in successivi articoli.

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