Uno dei temi di discussione più comuni, relativi all’invecchiamento, si focalizza su quanto e come le variabili ambientali, genetiche, ecc. influiscano sulla durata della vita.

Profilo genetico non esaltante, stile di vita, stress, cattiva alimentazione, mancanza di esercizio fisico sono tra i fattori più comunemente citati.

Ma c’è un altro fattore a cui si attribuisce, in modo particolare, l'invecchiamento precoce e ha a che fare con l'accorciamento dei telomeri, che sono la regione terminale di un cromosoma (il cromosoma è una molecola di DNA contenente tutto il patrimonio genetico di un organismo).

Si parla di accorciamento dei telomeri perché i telomeri vengono tagliati, o accorciati ad ogni replicazione di DNA.

E, si presume, che ad ogni accorciamento di questi telomeri corrisponda una fase di invecchiamento.

Più in dettaglio, i telomeri sono minuscoli filamenti di sequenze di DNA che si trovano alle estremità distali dei cromosomi ed il loro compito principale è impedire che i cromosomi si "svelino" in modo che non si fondano con altri cromosomi e causino mutazioni.

La famosa pioniera dei telomeri, Elizabeth Blackburn, dell'Università della California, San Francisco, ama confrontarli con quello che in lingua inglese è detto “aglet”, che sono quei rinforzi di plastica, metallo od altro che si trovano alle estremità dei lacci delle scarpe e che impediscono loro di sfrangiarsi.

Il problema dei telomeri è che siamo nati con un numero finito di questi cosiddetti “aglet” biologici.

In media, ogni cellula è dotata di circa 15.000 coppie di base (le coppie di nucleotidi che collegano fili complementari di DNA o RNA) e ogni volta che una cellula si divide, ne perdiamo da 10 a migliaia.

Questo fenomeno è chiamato, in quello che sembra un raro caso di “understatement” biologico-scientifico, come il "problema della replicazione finale".

Ciò a cui la scienza si riferisce è che, per quanto riguarda la divisione, le cellule sono limitate a un numero fisso di divisioni.

Se si esauriscono tutti i telomeri di una cellula - si consumano i cromosomi fino al nocciolo - la cellula commette un'apoptosi, altrimenti nota come suicidio cellulare.

Se troppe cellule commettono apoptosi si invecchia inevitabilmente.

È quindi possibile che tutte le cause citate all’inizio - profilo genetico, stile di vita, stress, alimentazione, ecc. - possano, in un modo o nell'altro, portare all'accorciamento prematuro dei telomeri o, alla altrettanto grave incapacità delle cellule di ripristinare la lunghezza e/o l'integrità dei telomeri.

Cause di logoramento dei telomeri

La principale causa di deterioramento dei telomeri sono infiammazioni e ossidazione, fenomeni provocati, notoriamente, dalla presenza dei radicali liberi.

I radicali liberi non solo danneggiano il DNA costitutivo dei telomeri, ma anche i blocchi del DNA che potrebbero allungarli.

Gli stati infiammatori possono aumentare ulteriormente il danno al DNA e ,quindi, aumentare la formazione di "senilità" delle cellule, creando quello che gli scienziati chiamano un "circolo vizioso".

Come detto, il problema è che i telomeri sono una risorsa esauribile.

Si è però scoperto che esiste un processo che può proteggerli, se non addirittura ringiovanirli, facendo crescere più coppie di basi.

Si chiama telomerasi, ed è una ribonucleoproteina che aggiunge "ripetizioni" telemetriche alle estremità dei cromosomi.

Sfortunatamente, l'attività della telomerasi si esaurisce dopo la nascita.

Ci sono però un paio di eccezioni.

Una è quella delle cellule staminali.

L'altra è quella delle cellule tumorali, in cui circa il 90% di esse mostra un aumento della telomerasi.

Questo spiega perché il cancro è così letale: le cellule tumorali possono mantenere stabile il loro numero di telomeri che di conseguenza non hanno più una “data di scadenza”.

Possono continuare a dividersi praticamente per sempre.

Se potessimo clonare/imitare l'azione che i tumori hanno sui telomeri, ovviamente senza l’aspetto negativo del tumore, la malattia, potremmo teoricamente vivere molto più a lungo.

È però possibile provare a emulare questa azione, con cambiamenti nello stile di vita e con una dieta ed una nutrizione adeguate.

Fibre alimentari

Negli anni dal 1999 al 2002, in uno studio molto ampio, sono stati raccolti 5.674 campioni di DNA di uomini e donne statunitensi, campionati in base all'età, alla razza e persino al reddito (Fonte: Larry A. Tucker. Dietary fiber and telomere length in 5674 u.s. adults: an nhanes study of biological aging).

A tutti è stato richiesto di fornire dati completi su fattori quali, l'indice di massa corporea, alimentazione, attività fisica, uso di alcol e tabacco e assunzione di fibre.

I dati telomerici, divulgati dalla ricerca, hanno fatto emergere che l'assunzione di fibre era strettamente correlata alla lunghezza telomerica dei leucociti (globuli bianchi).

I dati mostravano che, maggiore era il contenuto di fibre, maggiore era la lunghezza dei telomeri, portando a suggerire una minore propensione ad un invecchiamento precoce.

La ricerca evidenziava che per ogni grammo di fibre ogni 1.000 calorie di cibo, i telomeri erano di 83 paia di basi più lunghe.

I telomeri si accorciano, mediamente, di 15,5 paia di basi per ogni anno di età.

Quindi una dieta ricca di fibre, potrebbe in teoria, equivalere a qualche anno in meno di invecchiamento biologico.

Tre minerali specifici

Alcuni minerali hanno dimostrato di avere effetti positivi sulla lunghezza dei telomeri.

Per esempio, 20 microgrammi di selenio in più nella dieta corrispondono ad un aumento dello 0,42% dei telomeri leucocitari (Fonte: Qiong Liu, Hong Wang, et al. Effects of sodium selenite on telomerase activity and telomere length).

Da uno studio, si è scoperto che l'aggiunta di zinco ad un mezzo di coltura cellulare aumenta l'attività della telomerasi (Fonte: K Nemoto, Y Kondo, et al. Modulation of telomerase activity by zinc in human prostatic and renal cancer cells).

Uno studio successivo l’ha confermato, indicando come il solfato di zinco abbia aumentato significativamente la lunghezza dei telomeri e l'attività della telomerasi (Fonte: Raheleh Farahzadi, Ezzatollah Fathi, et al. Zinc sulfate contributes to promote telomere length extension via increasing telomerase gene expression, telomerase activity and change in the TERT gene promoter CpG island methylation status of human adipose-derived mesenchymal stem cells).

Il terzo minerale “amico” dei telomeri è il magnesio.

Il magnesio ha un ruolo più che altro di nutrimento, poiché sembra aiutare a preservare i telomeri e a regolare l'attività della telomerasi (Fonte: Donogh Maguire, Ognian Neytchev, et al. Telomere homeostasis: interplay with magnesium).

Le carenze di selenio sono relativamente rare, ma l'assunzione di quantità extra può, oltre ad aggiungere lunghezza ai telomeri, aiutare anche a regolare i livelli di testosterone e migliorare la tolleranza all'esercizio fisico.

L'uso di integratori con questi minerali può contribuire a garantire la vitalità dei telomeri, oltre ad ottimizzare la sintesi proteica, favorire la produzione di ormoni e di energia.

Antiossidanti

Inquinamento, fumo, stress, alcol, mancanza di esercizio fisico, troppo esercizio fisico: tutti questi fattori causano la formazione di radicali liberi e i radicali liberi accelerano l'accorciamento dei telomeri.

Numerosi esperimenti hanno dimostrato che un eccesso di radicali liberi può essere compensato con antiossidanti e i migliori antiossidanti sono in gran parte polifenoli - sostanze chimiche vegetali che apparentemente hanno effetti benefici inesauribili (Fonte: T Finkel, N J Holbrook. Oxidants, oxidative stress and the biology of ageing).

I polifenoli ben noti includono la curcumina e il resveratrolo, entrambi sono stati testati in modo indipendente e sono risultati avere proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

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