È necessario premettere che situazioni di accumulo di calorie in eccesso per cinque, dieci o venti anni richiedono azioni di riequilibrio che non possono essere racchiuse in poche settimane.

Il nostro metabolismo ha dei tempi di risposta che vanno rispettati.

Pertanto le formule miracolose, integratori o diete «rivoluzionarie» di fatto non esistono (Fonte: Joshi S, Mohan V. Pros & cons of some popular extreme weight-loss diets).

La natura ha sollevato numerosi ostacoli per effettivamente provocare la perdita di grasso.

Gli integratori alimentari (quelli efficaci, beninteso) hanno l’obiettivo di favorire il superamento di tali ostacoli.

Ciò significa che nessun integratore lavorerà al vostro posto, ma si metterà ad aiutarvi.

Quindi bisogna armarsi di pazienza ed essere consci che l’arma migliore contro i chili di troppo è la forza di volontà e che gli integratori sono in grado di aiutarvi solo con queste premesse.

E soprattutto è fondamentale comprendere che la forza di volontà nasce da una reale convinzione in se stessi di volere davvero raggiungere un determinato obbiettivo.

Chi non vuole davvero smettere di fumare non smetterà mai.

In più quando si decide di perdere peso il nostro organismo soprattutto all’inizio farà di tutto per scoraggiarci, questo è bene saperlo.

Anche perché tutte le diete per perdere peso sono efficaci all’inizio.

Ma la vera differenza non è perdere peso ma bruciare grassi: due cose completamente diverse.

La prima non è sempre indotta da una riduzione delle riserve adipose.

Ridurre le calorie porta automaticamente a una diminuzione del peso.

Ciò è dovuto a una duplice azione:

  • l’apparato digerente si svuota in maniera graduale
  • la ritenzione idrica diminuisce per via del calo delle riserve di glicogeno (il quale trattiene l’acqua nei muscoli).

Dopo le prime settimane, le cose si complicano.

I chili di grasso vengono eliminati in due tempi.

Prima di tutto occorre che i grassi vengano mobilizzati, ossia che escano dalle loro riserve (adipociti).

Sono l’adrenalina e la noradrenalina (due ormoni della classe delle catecolamine) a mobilizzare i grassi agendo sui recettori beta adrenergici.

In seconda battuta gli acidi grassi si ritrovano allora nel sangue dove restano finché non vengono assorbiti dai tessuti (muscoli, fegato) che li adoperano come carburante.

Una volta nei tessuti «consumatori», gli acidi grassi vengono ossidati, ossia trasformati in energia.

Le ricerche mediche hanno mostrato che, nei fatti, meno di un terzo del grasso mobilizzato si ossida, mentre i restanti due terzi ritornano nel tessuto adiposo, da cui erano venuti.

È quindi a livello dell’ossidazione dei grassi che la dieta viene ostacolata, a seconda che il corpo usi i lipidi (grassi) invece dei carboidrati o proteine come carburante (Fonte: Gardner C. Low-Fat vs Low-Carbohydrate Diets and Weight Loss-Reply).

Se il corpo non riesce a usare bene i grassi per compensare il deficit energetico, ne consegue stanchezza e aumento dell’appetito.

Le ricerche suggeriscono infatti l’esistenza di una relazione inversa tra le capacità di ossidazione del corpo e l’appetito.

Più le capacità di ossidazione sono alte, più l’appetito diminuisce.

Ecco perché gli integratori sostitutivi dei pasti possono svolgere una funzione molto importante.

Le difficoltà a bruciare i grassi sono legate a un maggiore accumulo adiposo e a un incremento dell’appetito.

Praticando regolarmente un’attività fisica aerobica si aumentano progressivamente le capacità ossidative dei muscoli e si favorisce di conseguenza anche la dieta.

Continua nella seconda parte

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