Tra le sostanze, anzi tra le vitamine, più importanti per il benessere e la nostra salute c’è la vitamina C.

La ricerca scientifica ha scoperto che la vitamina C è utile in moltissime patologie.

Uno studio recente, sulla base di approfonditi studi randomizzati ben progettati e controllati con placebo, individua nella vitamina C ruoli preventivi nelle malattie coronariche, nell'ictus e nel cancro (Fonte: Balz Frei, Ines Birlouez-Aragon, et al. Authors' perspective: What is the optimum intake of vitamin C in humans?).

Lo stesso studio evidenzia che gli integratori con vitamina C possono ridurre l'ipertensione, la disfunzione endoteliale, le infiammazioni croniche e l'infezione da helicobacter pylori oltre ad agire da potente antiossidante.

Lo studio conclude suggerendo che “200 mg al giorno sono l'assunzione dietetica ottimale di vitamina C per la maggior parte della popolazione adulta”.

Inoltre, la vitamina C svolge un importante funzione protettrice rinforzando le difese immunitarie.

A questo riguardo una ricerca, rimarca come “gli agenti patogeni riducano le nostre scorte di micronutrienti, in particolare nel corso delle infezioni” (Fonte: Adrian F. Gombart, Adeline Pierre, etr al. A review of micronutrients and the immune system–working in harmony to reduce the risk of infection).

Quindi, prosegue l’autore della ricerca, è essenziale ripristinarne i livelli, o attraverso il cibo o attraverso l’utilizzo di integratori.

In particolare i livelli di vitamina C nel sangue possono scendere anche della metà durante un infezione.

Da qui, sia regolarizzare le scorte di vitamina C “consumate” dall’infezione, sia avere un costante apporto di vitamina C, quotidiano, a scopo preventivo, appare quanto mai ragionevole.

Ma il mercato offre tipologie diverse di vitamina C, quali scegliere e perché.

Facendo una piccola ma rilevante segnalazione, propedeutica, a questo piccolo elenco.

Al contrario di molti mammiferi l’uomo non è in grado di sintetizzare la vitamina C naturalmente, ma ha bisogno di assumerla attraverso la dieta.

Acido Ascorbico

L’acido ascorbico è il principale fornitore di vitamina C, nel senso che la maggior parte della vitamina C è nella forma di acido ascorbico.

L’acido ascorbico è un composto organico presente in natura ed è anche il principale “vitamero”, composto chimico, della vitamina C presente negli alimenti.

È una sostanza altamente idrosolubile, ovvero, da “idro” acqua, solubile nell’acqua.

Gli integratori generalmente contengono acido ascorbico sintetico.

L’acido ascorbico sintetico che viene prodotto attualmente ha raggiunto la stessa biodisponibilità di quello che si trova negli alimenti, come agrumi e verdure (Fonte: A R Mangels, G Block, et al. The bioavailability to humans of ascorbic acid from oranges, orange juice and cooked broccoli is similar to that of synthetic ascorbic acid).

Inoltre la biodisponibilità dell'acido ascorbico è la stessa, sia che venga assunto sotto forma di polvere o compresse/capsule.

L’acido ascorbico potrebbe però non essere tollerato gastricamente allo stesso modo da tutti, pertanto è possibile assumere vitamina C da fonti diverse dell’acido ascorbico.

Vitamina C ai Flavonoidi

I flavonoidi, o bioflavonoidi, sono composti organici, polifenolici, di origine vegetale.

Gli integratori con vitamina C possono contenere bioflavonoidi da soli o in combinazione, ad esempio, con l’acido ascorbico.

In questo ultimo caso la combinazione ha lo scopo di aumentarne l’assorbimento (Fonte: J A Vinson, P Bose. Comparative bioavailability to humans of ascorbic acid alone or in a citrus extract).

Gli integratori di vitamina C a base di bioflavonoidi, in ogni caso, hanno il pregio di essere anche potenti antiossidanti, di avere proprietà antinfiammatorie e antivirali (Fonte: Shashank Kumar, Abhay K Pandey. Chemistry and biological activities of flavonoids: an overview).

Sali ed esteri

Gli integratori con vitamina C possono essere anche composti con sali minerali, i cosiddetti ascorbati: ascorbato di calcio, ascorbato di sodio e anche, ma non più consentito dalla comunità europea, ascorbato di potassio.

A queste sostanze, si aggiungono anche gli esteri, sostanze ottenute attraverso la reazione con alcol, e che sono il palmitato e stearato di ascorbile.

Il vantaggio nell’utilizzare queste sostanze, è la minore acidità che posseggono rispetto all’acido ascorbico e di conseguenza la maggiore tollerabilità gastrica.

Vitamina C a lento rilascio

L’origine della vitamina C a lento rilascio è dovuta alla scoperta che, piccole dosi, durante la giornata, vengono meglio assorbite e sono più biodisponibili che una singola grossa dose (Fonte: H N Bhagavan, B I Wolkoff. Correlation between the disintegration time and the bioavailability of vitamin C tablets).

La soluzione è stata quindi di creare una compressa o capsula che rilasciasse gradualmente la vitamina C in essa contenuta, trasformandosi, di fatto, in piccole assunzioni “virtuali”scadenzate.

Controindicazioni

La vitamina C, in base alla letteratura scientifica, non presenta controindicazioni significative tranne una che non sempre, anzi purtroppo quasi mai, viene indicata.

Alti dosaggi di vitamina C possono causare la formazioni di calcoli renali, composti da ossalato di calcio (Fonte Linda K Massey Michael Liebman, et al. Ascorbate increases human oxaluria and kidney stone risk) - (Fonte: John Knight, Kumudu Madduma-Liyanage, et all. Ascorbic acid intake and oxalate synthesis). La letteratura scientifica su questo tema è piuttosto vasta.

Pertanto, le persone soggette a questa patologia, dovrebbero astenersi da dosaggi superiori a quelli raccomandati, che sono di 60/80 mg quotidiani e non superare comunque i 120 mg.

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