Poiché attualmente numerose diete alternative godono di preferenze più o meno accentuate, qui di seguito ci occuperemo criticamente di alcune di esse (Fonte: Pagoto SL, Appelhans B. Effect of allowing choice of diet on weight loss).

L’alimentazione antroposofica di Steiner

In questa dieta, i pilastri di una alimentazione povera di zuccheri, ricca di fibre alimentari, sono rappresentati dai prodotti di grano integrale, frutta e verdura locali prodotti da agricoltura biologica dinamica, latticini, uova.

La carne, anche se permessa, viene consumata in quantità limitata.

Questa dieta assicura agli adulti un rifornimento di energia e di sostanze alimentari adeguato rispetto al loro fabbisogno.

Potrebbe non essere indicata per:

  • adolescenti/ragazzi, a causa del loro continuo impulso a muoversi e poiché presentano un fabbisogno elevato di proteine per i processi di crescita e adattamento;
  • persone anziane, in particolare in presenza di una alimentazione ipocalorica;
  • persone che soffrono di intolleranza ai latticini.

 

La dieta Atkins

Si caratterizza per un basso tenore di carboidrati a vantaggio di un surplus di alimenti di provenienza animale ricchi di grassi e di proteine (Fonte: Kverneland M,2,3, Molteberg E, Iversen PO, et al. Effect of modified Atkins diet in adults with drug-resistant focal epilepsy: A randomized clinical trial).

Anche con un utilizzo di integratori di vitamine, minerali e fibre alimentari, questo tipo di dieta alternativa va considerata come poco sana in quanto, tra l’altro, modifica il profilo metabolico dei grassi in direzione di una iperlipidemia, favorendo così lo sviluppo di malattie degenerative del sistema cardiocircolatorio.

La dieta Birchner-Benner

Il fattore alimentare essenziale di questa dieta è rappresentato dal consumo di vegetali (frutta, verdure, succhi crudi di frutta e verdure, fiocchi d’avena, fiocchi di riso, farro, oli vegetali spremuti a freddo, ecc.), che gradualmente può essere allargato a latticini scremati e, infine, da piatti vegetariani cotti e pane integrale.

L’aspetto positivo di questa dieta consiste in una percentuale scarsa di colesterolo (quindi si evita una ipercolesterolemia), di acidi grassi saturi (si evita una ipertrigliceridemia) e di sodio (si tratta di una dieta povera di sale diretta a prevenire l’ipertensione).

Il lato negativo di questa dieta è rappresentato da un possibile deficit di ferro, zinco, iodio e vitamina D provocato dalla scarsa quantità di carne e di pesce, pertanto sarebbe necessario ricorrere ad integratori per supplirne.

Altro aspetto critico è inoltre il rifornimento di aminoacidi essenziali, di vitamina B 12, retinolo, riboflavina (vitamina B2), calcio e selenio.

Del resto, le forme allargate di dieta vegetariana, nelle quali sono permessi latticini, uova o persino pesce, offrono un rifornimento di energia e di nutrienti adeguato e un modo di alimentarsi che aumenta le aspettative di vita.

La dieta di Bruker

Questo tipo di dieta strettamente vegetariana rappresenta una forma di” dieta completa”.

Si compone soprattutto di prodotti di farina integrale, frutta, verdure, di latte crudo non pastorizzato e uova crude.

La particolarità di questa dieta è che prevede di consumare anche i cereali crudi, semplicemente lasciandoli in ammollo in acqua per 6/8 ore.

In questa dieta, la limitazione del consumo di formaggi rappresenta un problema per quanto riguarda l’apporto di calcio, in particolare a causa della notevole diffusione dell’intolleranza al latte crudo.

Anche in questo caso è necessario il ricorso ad integratori.

La dieta dissociata di Hay

Questa dieta prevede molta frutta e verdura e una alimentazione che contiene molti cibi integrali e povera di zuccheri e di grassi, che con una accurata scelta delle sue componenti offre la possibilità di un rifornimento di energia e di nutrienti adeguato al fabbisogno individuale.

Da respingere è, invece, il concetto della dissociazione (mangiare solo a distanza di più ore e mai nello stesso pasto carboidrati e proteine), che manca di una qualsiasi base scientifica.

La dieta di Lutz

In questa dieta, si pone l’accento su una alimentazione proteica con carne, insaccati, uova e formaggio a volontà.

Il suo aspetto negativo è quello di prevedere una scarsa quantità di carboidrati secondo il motto “vivere senza pane”, per cui le manca la base essenziale di una alimentazione sana, mentre aumenta il rischio di una ipercolesterolemia o di gotta (causata dall’aumento del livello di acido urico), fattori che tra l’altro possono svolgere un’azione negativa in termini di sviluppo di una arteriosclerosi, con rischi d’infarto e di ictus cerebrale.

Come tutte le diete unilaterali, produce una diminuzione di peso, ma se adottata per lungo tempo è dannosa per la salute.

Qui è più che mai necessario l’assunzione di integratori complementari.

L’alimentazione macrobiotica

Si tratta di un modo di alimentarsi che si basa su una filosofia mistica orientale, che prevede che si percorrano dieci livelli.

Mentre nei livelli inferiori oltre a frutta, insalata e verdure sono permessi anche alimenti d’origine animale, al massimo livello sono permessi solo prodotti di cereali integrali.

Si tratta di una dieta dubbia che, senza adeguati integratori che la correggano, può arrivare ad essere pericolosa per la vita di chi la adotta.

La dieta mediterranea

Questa dieta, come abbiamo detto in un altro articolo, si differenzia dalle normali diete del Centro Europa ipercaloriche e iperlipidiche, cioè ricche di grassi (Fonte: Davis C, Bryan J, Hodgson J, Murphy K. Definition of the mediterranean diet; a literature review).

Oltre ai meriti dei quali abbiamo già parlato, prevede un’ampia offerta di glucidi (carboidrati) polimerici, fibre alimentari, vitamina C, vitamina E e carotene.

Rappresenta un’alternativa sana alle diete ricche di grassi, proteine e zuccheri dell’Europa centro-settentrionale e rappresenta una forma ideale di alimentazione.

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