In un precedente articolo avevamo descritto le proprietà antinfiammatorie e immunostimolanti di curcuma e curcumina, citando, come fonti, diverse ricerche scientifiche.

Recentemente, giugno 2020, un team di biologi molecolari dell’Università Cinese di Nanchang, ha pubblicato uno studio sull’argomento confermando il ruolo che la curcuma potrebbe avere nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni virali del tratto respiratorio (Fonte: Ziteng Liu, Ying Ying, et al. The inhibitory effect of curcumin on virus-induced cytokine storm and its potential use in the associated severe pneumonia).

La ricerca è particolarmente interessante in quanto fa un tuffo nel passato per giungere a conclusioni utili per il presente.

Questo, quanto ci raccontano i ricercatori nella premessa.

La ricerca

“Durante la pandemia di influenza spagnola del 1917-1918, si scoprì che i decessi non si verificavano solo negli anziani con immunità compromessa, ma anche nei giovani con immunità normale.

A fronte di una “robusta” risposta immunitaria nei casi più gravi, il virus innescava una risposta “eccessiva”, dello stesso sistema immunitario, producendo un numero elevato di condizioni infiammatorie, che provocavano gravi danni ai polmoni, l’insorgenza di sindrome da distress respiratorio (ARDS), con conseguente elevata mortalità.

Questi effetti cosi dannosi, causati da una sovra-reazione immunitaria, sono stati osservati:

 

La premessa della ricerca continua, descrivendo come: “L'infiammazione è un meccanismo fisiologico di protezione, che agisce per eliminare gli agenti esogeni che invadono gli organismi viventi, rimuovere i tessuti e le cellule necrotiche e promuovere la riparazione dei danni.

Detto questo, l'infiammazione innesca una risposta immunitaria protettiva quando è limitata ai tessuti localmente colpiti.

Tuttavia, quando il meccanismo di regolazione (dei processi infiammatori n.d.r.) viene soppresso, si verifica una reazione infiammatoria persistente ed estesa, che può raggiungere livelli patologici, che possono causare danni sistemici fatali.

Tale risposta infiammatoria, che comprende la sovrapproduzione di cellule immunitarie e citochine pro-infiammatorie, è definita come la tempesta di citochine , che di solito si verifica nelle infezioni virali e causa lesioni polmonari acute (ALI) e ARDS, (acute respiratory distress sindrome)”.

Per riassumere

La ricerca, nella sua premessa straordinariamente interessante, ci illustra come il fatto, davvero strano, della pandemia di influenza spagnola fu, che sembrava prendere di mira anche i giovani, soprattutto sani.

Non solo, ma in alcuni casi più si era sani, più velocemente si moriva.

La causa, come fanno notare i due ricercatori cinesi, era da collegare al sistema immunitario, che, per usare un paradosso, era troppo robusto.

Questi sistemi immunitari, troppo robusti, a volte ed inspiegabilmente, reagivano in modo eccessivo al virus.

Questa “super reazione” provocava infiammazioni estese e una sovrapproduzione di cellule immunitarie e citochine (piccole proteine che controllano la crescita e l'attività delle cellule immunitarie), la famosa “tempesta di citochine” (cytokine storm, in inglese), la quale può provocare, come detto nella ricerca, gravi lesioni polmonari, con conseguenze letali.

Quale è il ruolo della curcumina in tutto questo

Molti già apprezzano le qualità della curcuma longa, come potente antinfiammatorio, con proprietà utili per controllare peso e massa grassa e come antiossidante.

Anche chi pratica sport conosce le sue virtù per il recupero muscolare.

Ma, sulla scorta della ricerca oggetto di questo articolo, sono le possibili proprietà antivirali che hanno suscitato l’interesse dei due biologi molecolari cinesi.

La ricerca, infatti, descrive come: “Numerosi studi in vivo e in vitro hanno dimostrato che la curcumina e i suoi analoghi inibiscono notevolmente la produzione e il rilascio di citochine pro-infiammatorie, come IL-1, IL-6, IL-8, TNF-α (inseriamo solo una fonte di quelle citate dalla ricerca Fonte: Zhongxiang Xiao, Fengli Xu, et al. Inhibition of JNK phosphorylation by curcumin analog C66 protects lps-induced acute lung injury)”.

I due ricercatori concludono il loro lavoro affermando: “La curcumina è un estratto vegetale naturale ad alta sicurezza e bassa tossicità, utilizzato come integratore alimentare.

Le crescenti evidenze di studi preclinici dimostrano, che inibisce efficacemente le infezioni di carattere virale, attenua la gravità delle lesioni polmonari regolando e arginando la tempesta di citochine, inibisce possibili fibrosi tessutali e aumenta i tassi di sopravvivenza”.

La ricerca si basa su quasi 80 referenze scientifiche a supporto dei dati e delle conclusioni a cui giunge.

Quale è l’interesse per la ricerca

La ricerca è particolarmente importante perché la curcuma e il suo estratto curcumina sono estratti vegetali naturali, a bassa tossicità e ad elevata sicurezza di utilizzo.

Esiste anche un nota negativa nella ricerca, ovvero che mancano collegamenti scientifici, dati sulla validità ed efficacia della curcumina sugli esseri umani nel trattare l’infezione da questi virus respiratori.

Pertanto, ci si augura che il mondo scientifico raccolga l’invito dei due biologi molecolari e approfondisca quanto da loro dettagliatamente esposto.

Conclusioni

Né la ricerca, né tanto meno noi autori dell’articolo, suggeriamo di curare infezioni del tratto respiratorio con la curcumina.

Rimane, però, da tenere presente come questo integratore naturale abbia dimostrato ancora una volta le sue possibilità terapeutiche.

Ricordiamo, che la curcumina si assorbe con difficoltà e diventa invece altamente biodisponibile se abbinata ad un’altra sostanza naturale, che è la la piperina (un estratto di pepe nero).

La piperina è un noto inibitore della glucoronizzazione epatica e intestinale e può aumentare la biodisponibilità della curcuma fino al 2000% (Fonte: Preetha Anand, Ajaikumar B Kunnumakkara, et al. Bioavailability of curcumin: problems and promises).

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