Un team di ricercatori ha rivelato, in una meta-analisi (ovvero una ricerca basata sui dati di molti studi scientifici), una qualità molto interessante delle carote: mangiare una carota al giorno potrebbe ridurre del 50% le possibilità di sviluppo di cancro alla prostata (Fonte: Xin Xu, Yunjiu Cheng, et al. Dietary carrot consumption and the risk of prostate cancer).

La ricerca ha scoperto che esiste una significativa correlazione tra il cancro alla prostata e l'assunzione di carote.

In dettaglio, la ricerca riscontra che per ogni 10 g al giorno di carote consumate, la stima del rischio di cancro alla prostata si riduce del 5%.

Tradotto, significa che inserire nella propria dieta 50 grammi al giorno di carote, di fatto una piccola carota, potrebbe offrire protezione contro una delle più drammatiche malattie maschili, dimezzandone l'incidenza.

Da dove arriva questa proprietà

I ricercatori, all’inizio, avevano pensato che questi effetti benefici della carota derivassero dai carotenoidi che essa contiene in abbondanza.

E, anche se vero in parte, il team di ricercatori ha scoperto che, in realtà, la maggior parte delle proprietà della carota nel prevenire il cancro alla prostata potrebbe derivare da due alcoli grassi che si trovano, in queste radici, con concentrazioni molto alte.

Sono il falcarinolo e falcarindiolo, i due composti organici e alcoli grassi, della famiglia dei poliini presenti nelle carote.

Altre proprietà di queste due sostanze naturali

Uno studio danese ha individuato in questi due composti organici un’altra proprietà: il falcarinolo e il falcarindiolo favoriscono l’assorbimento del glucosio (Fonte: Rime B El-Houri, Dorota Kotowska, et al. Polyacetylenes from carrots (Daucus carota) improve glucose uptake in vitro in adipocytes and myotubes).

Infatti, queste due sostanze, rendono l’organismo più sensibile all’insulina, diventando estremamente interessanti per la cura dei diabetici.

Proprietà, che può essere utile anche per i non diabetici, perché di fatto potrebbe aiutare a ridurre la massa grassa.

Altre proprietà antitumorali

Non è finita qui, visto che una ricerca recentissima, 2020, ha evidenziato come il falcarinolo e falcarindiolo presenti nelle carote possa contrastare l’insorgenza del cancro al colon (Fonte: Ulrik Deding, Gunnar Baatrup,et al. Carrot intake and risk of colorectal cancer: a prospective cohort study of 57,053 danes).

La ricerca, è oltremodo rilevante per l’ampiezza della popolazione analizzata.

Infatti, lo studio ha osservato ben 57.053 danesi dalla metà degli anni novanta al 2016, ovvero oltre 18 anni; numeri di assoluto rispetto.

La ricerca afferma che: “L'assunzione di carote crude, nell’ordine di 2-4 carote o più a settimana (>32 g/giorno), è associata ad una diminuzione del 17% del rischio di carcinoma del colon-retto, con un follow-up medio di oltre 18 anni, rispetto a individui che non hanno assunto carote crude”.

Conclusioni

Una rivista americana, scrivendo dello stesso argomento, chiudeva l’articolo con queste parole: come utilizzare queste informazioni? Stai scherzando? Devo farti lo spelling? Mangia una dannata carota! Ogni giorno!

Non possiamo che associarci, aggiungendo che, fondamentale, le carote vanno mangiate crude.

Anche il succo di carota o la carota centrifugata possono andare bene, evitando, anche se sembrerebbe superfluo dirlo, i prodotti del supermercato.

Fateveli in casa.

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