Esistono alcune ricerche e studi che hanno pubblicato dati sulla capacità di rallentare la senescenza, grazie all’utilizzo di camere di decompressione o iperbariche.

Queste camere sono tradizionalmente utilizzate per permettere la decompressione dei sommozzatori, infatti in inglese si chiamano “diving chamber”, da “diving” che significa immersione, o per scopi medicali.

Sembra, da queste ricerche, che il trattamento con ossigeno iperbarico possa effettivamente essere un metodo per rallentare le lancette del tempo.

Un team di ricercatori israeliani ha scoperto, che delle sedute quotidiane all’interno di camere iperbariche possono rallentare la senescenza cellulare (Fonte: Yafit Hachmo, Amir Hadanny, et al. Hyperbaric oxygen therapy increases telomere length and decreases immunosenescence in isolated blood cells: a prospective trial).

Una delle cause di invecchiamento e l’accorciamento dei telomeri cellulari.

Come già raccontato in un precedente articolo, i telomeri sono minuscoli filamenti di sequenze di DNA che si trovano alle estremità distali dei cromosomi ed il loro compito principale è impedire che i cromosomi si "svelino" in modo che non si fondano con altri cromosomi e causino mutazioni.

I telomeri sono contraddistinti da una certa lunghezza.

Questa lunghezza tende a ridursi a causa di deterioramenti provocati da infiammazioni, ossidazioni e radicali liberi.

Il problema dei telomeri è che non si rigenerano e il loro numero è finito.

Ciò significa che il loro accorciamento, se poi precoce, porta all’invecchiamento.

Il team di ricercatori israeliano, sperimentando sedute di camera iperbarica su adulti sani, ha scoperto, che questa terapia: “può indurre effetti senolitici significativi, tra cui l'aumento significativo della lunghezza dei telomeri e la “rimozione” delle cellule senescenti nelle popolazioni che invecchiano.”

I dati divulgati dai ricercatori indicano, che:

  • i telomeri al termine del trattamento sono incrementati, in media, di circa il 20%, a seconda del tipo di cellula;
  • le cellule senescenti sono diminuite da un minimo dell’11% al 37%, sempre a seconda del tipo di cellula.

 

Naturalmente, questi dati dovranno essere confermati da successivi approfondimenti scientifici, ma altri studi hanno valutato la bontà di terapie tramite camera iperbarica, sempre in merito alla loro capacità di rallentare la degenerazione cellulare.

Uno studio ha valutato l’impatto della camera iperbarica nell’attenuare la morte cellulare di cellule neuronali in cavie (Fonte: Trenton Lippert, Cesario V Borlongan. Prophylactic treatment of hyperbaric oxygen treatment mitigates inflammatory response via mitochondria transfer).

Ebbene, i ricercatori sono giunti alla conclusione, che: “il trattamento con camera iperbarica può diventare un efficace trattamento profilattico per le infiammazioni derivanti da ictus e lesioni cerebrali di origine traumatica, mitigando la morte cellulare.”

Come funziona la camera iperbarica o di decompressione

La camera iperbarica nasce come rimedio ai possibili rischi di embolia verificabili tra i subacquei o i sommozzatori.

La sua invenzione è, infatti, dovuta ad un palombaro italiano nel 1916, Alberto Gianni, che subì una grave embolia post immersione e che cercava di trovare un sistema di accorciare i tempi, obbligatori, di decompressione in acqua durante le risalite.

Nelle, moderne, camere iperbariche si respira aria che ha una pressione dell'aria da due a tre volte maggiore del normale, fattore che permette ai polmoni di assorbire più ossigeno.

Questo, a sua volta, aumenta la quantità di ossigeno nel sangue, che viene trasportato in tutto il corpo.

L’ossigeno si trova in una proteina chiamata emoglobina, deputato al suo trasposto attraverso il corpo.

Nella maggior parte degli individui sani il livello di ossigeno nell'emoglobina è tra il 96% e il 98%.

Ma, se il nostro corpo e sottoposto a pressione, questo livello di ossigeno può aumentare, che è quello che avviene nella camera iperbarica.

L’ossigeno in più che respiriamo, grazie alla camera iperbarica, si discioglie in tessuti e sangue.

Utilizzo terapeutico camera iperbarica

La camera iperbarica è già largamente utilizzata in una serie di indicazioni terapeutiche, come indicato dai protocolli di Ossigenoterapia Iperbarica, e per citarne solo alcuni:

  • embolia gassosa arteriosa;
  • gangrena gassosa da clostridi;
  • infezione acuta e cronica dei tessuti molli a varia eziologia;
  • gangrena e ulcera nel paziente diabetico;
  • intossicazione da monossido di carbonio;
  • lesioni da schiacciamento e sindrome compartimentale;
  • fratture a rischio:
  • ecc.

 

Un altro studio ha collegato l’utilizzo della camera iperbarica alla riduzione dei biomarcatori legati allo stress metabolico (Fonte: Jae Seung Chang, Eunha Chang, et al Hyperbaric oxygen exposure attenuates circulating stress biomarkers: a pilot interventional study).

Lo studio ha rilevanza, in quanto la maggior parte delle malattie croniche e degenerative coinvolge le disfunzioni mitocondriali, confermando come l’utilizzo della camera iperbarica possa rallentare la degenerazione cellulare, alla base di ogni processo di senescenza.

In dettaglio, lo studio ha sottoposto soggetti sani ad un'unica seduta di 45 minuti.

Nei soggetti trattati, ha rilevato come i marcatori di stress metabolico, come ad esempio il livello circolante di gammaglutammiltransferasi, un enzima, è significativamente diminuito, suggerendo un'attenuazione dello stress ossidativo.

©Copyright - Tutti i diritti riservati Nessuna licenza