Gli Omega-3 sono ormai molto famosi ed in particolare i due più noti sono: EPA e DHA.

L’EPA è l’Acido Eicosapentaenoico mentre l’altro è l’Acido Docosaesaenoico.

La loro popolarità è legata ad una ampia letteratura scientifica che ne illustra l’efficacia per moltissime patologie.

L’EPA è sempre stato considerato il “fratello maggiore”, ma oggi emergono nuove importanti qualità del DHA.

Longevità

Un team di ricercatori giapponesi ha confrontato il livelli di Dha e la longevità in popolazione di persone sopra i 60 anni (Fonte: Rei Otsuka, Chikako Tange, et al. Fish and meat intake, serum eicosapentaenoic acid and docosahexaenoic acid levels, and mortality in community-dwelling japanese older persons).

I ricercatori hanno scoperto che su oltre 1.000 persone di età superiore ai 60 anni, quelli che avevano la più alta quantità di DHA nel sangue avevano i tassi di mortalità più bassi.

Fertilità maschile

Uno studio ha affermato, che l’apporto di DHA favorisce un aumento della motilità e della concentrazione dello sperma, oltre alla sua qualità e quantità (Fonte: V Esmaeili, AH Shahverdi, et al. Dietary fatty acids affect semen quality: a review).

Lo studio, in particolare, ha scoperto, che nella testa degli spermatozoi dell’uomo si riscontrano alti livelli di DHA, indicando come la presenza di questa sostanza sia vitale per la loro salute.

Lo studio, infatti, afferma che: “negli spermatozoi umani, un elevata concentrazione di acidi grassi saturi o trans e un basso livello di DHA potrebbe essere un segnale preoccupante”.

Un altro studio, conferma quanto sopra, evidenziando come alte concentrazioni plasmatiche seminali di EPA e DHA sono positivamente correlate con la quantità spermatica, la motilità dello sperma e la morfologia dello sperma (Fonte: MR Safarinejad. Effect of omega-3 polyunsaturated fatty acid supplementation on semen profile and enzymatic anti-oxidant capacity of seminal plasma in infertile men with idiopathic oligoasthenoteratospermia: a double-blind, placebo-controlled, randomised study).

Funzioni cerebrali

Una approfondita analisi sul ruolo degli Omega-3 (acidi grassi polinsaturi, PUFA), cioè di EPA, DHA, ecc., ha confermato come: “il DHA è quantitativamente il più importante PUFA omega-3 nel cervello ed è stato dimostrato avere ruoli unici e indispensabili nella membrana neuronale” (Fonte: Simon C. Dyall Long-chain omega-3 fatty acids and the brain: a review of the independent and shared effects of EPA, DPA and DHA).

L’analisi prosegue confermando, che “le sperimentazioni suggeriscono che il maggiore beneficio per le persone anziane con disabilità non cognitive può derivare dalla supplementazione di DHA”.

Dalla ricerca emerge, inoltre, che insieme agli altri Omega-3, il DHA possa avere un ruolo significativo nel potenziare la memoria a breve termine, oltre alla prevenzione e al rallentamento del morbo di Alzheimer.

Antinfiammatorio

Il DHA si è dimostrato particolarmente efficace nel contrastare le infiammazioni paradontali e le infiammazioni del tratto intestinale (Fonte: Maria Tabbaa, Mladen Golubic, et al. Docosahexaenoic acid, inflammation, and bacterial dysbiosis in relation to periodontal disease, inflammatory bowel disease, and the metabolic syndrome).

Il ruolo di agente antinfiammatorio in queste due patologie, ha spinto i ricercatori ad approfondire le proprietà che il DHA può avere su altre malattie caratterizzate da infiammazione e disbacteriosi batterica.

Conclusioni

Sulla base delle informazioni scientifiche appena esposte, una dieta ricca di pesce è fortemente consigliata.

Come, purtroppo, succede, mangiare quotidianamente pesce fresco non è tra le operazioni più facili.

Ecco perché il ricorso ad integratori a base di Omega-3 sembra la soluzione più pratica e realizzabile.

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