Le carote contengono due sostanze chimiche - falcarinolo e falcarindiolo – che, secondo uno studio, potrebbero promuovere la sensibilità insulinica ed essere quindi utilizzabili come principi attivi in farmaci antidiabetici (Fonte: Rime B El-Houri, Dorota Kotowska, et al. Polyacetylenes from carrots (Daucus carota) improve glucose uptake in vitro in adipocytes and myotubes).

Questi due alcoli grassi, impediscono alle cellule di assorbire un eccessiva quantità di sostanze grasse o di glucosio, in particolare nelle cellule muscolari, con risvolti significativi sulla massa magra e grassa del nostro corpo.

Ma, al di là di questi effetti, secondo uno studio, le carote, grazie a queste sostanze, potrebbero essere efficaci nel ridurre la possibilità di sviluppare il cancro al colon (Fonte: Morten Kobaek-Larsen, Gunnar Baatrup, et al. Dietary polyacetylenic oxylipins falcarinol and falcarindiol prevent inflammation and colorectal neoplastic transformation: a mechanistic and dose-response study in a rat model).

Un’altro studio afferma che, mangiare 50 grammi di carote al giorno (meno del peso di una carota di medie dimensioni) può ridurre del 50% la possibilità, per i maschi, di sviluppare il cancro alla prostata (Fonte: Xin Xu, Yunjiu Cheng, et al. Dietary carrot consumption and the risk of prostate cancer).

Alcune di queste sostanze e le loro proprietà sono però molte volte contenute nella buccia.

Quindi nel caso in particolare delle carote il consiglio è, lavatele ma non sbucciatele, anzi pelatele, prima di mangiarle.

Questo perché, sempre secondo uno studio recente, si è scoperto che le bucce di carota contengono circa 10 volte più falcarinolo e falcarindiolo rispetto al resto della carota (Fonte: Stine Kreutzmann, Lars P.Christensen, et al. Investigation of bitterness in carrots (Daucus carota L.) based on quantitative chemical and sensory analyses).

Questo vale anche per molti altri tipi di frutta e verdura le cui bucce, come quelle delle carote, contengono una cornucopia di fibre, vitamine, minerali, polifenoli e altri elementi fitochimici.

E i pesticidi?

Una delle prime obiezioni alla frutta o verdura non sbucciata è legata alla possibilità di ingerire insieme alla buccia i pesticidi, con cui frutta ed verdura vengono trattate.

In questo caso i consigli sono sostanzialmente due.

Se possibile acquistare prodotti biologici.

Il secondo consiglio è di lavare frutta e verdura in una soluzione di bicarbonato di sodio all'1% per qualche minuto.

Questa procedura permette di rimuovere oltre il 90% di pesticidi che possono essere in superficie.

O penetrati: i pesticidi penetrano, infatti, ad una profondità di non più di 80 micrometri.

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