Negli allenamenti o competizioni sportive, il bisogno di ossigeno e di sostanze nutritive, aumenta il lavoro del cuore d'atleta, portando ad un aumento della dimensione, detta Ipertrofia Cardiaca. Vediamo come gestirlo attraverso gli allenamenti e gli integratori alimentari.

Durante un allenamento fisico importante, il bisogno di ossigeno e di sostanze nutritive dell'organismo, anche attraverso l’assunzione di integratori energetici specifici, aumenta in proporzione al lavoro svolto.

Il cuore di uno sportivo, detto cuore d'atleta, copre questo maggiore bisogno aumentando la gittata cardiaca, grazie ad un incremento della frequenza cardiaca e della gittata sistolica.

In un allenamento di resistenza e di intensità, con durata e frequenza adeguate, a causa dell’aumento della sollecitazione funzionale, si producono cambiamenti adattativi nel cuore e nei suoi parametri funzionali che, alla fine si manifestano nella formazione del cosiddetto cuore d'atleta.

Cuperalfa Vis

Tra gli integratori alimentari che fanno bene al cuore, CUPERALFA VIS di Hepius, è a base di curcuma, pepe nero, vitamina B2 e acido alfa-lipoico.

La curcuma è utile per favorire la funzionalità articolare oltre ad essere un potente antiinfiammatorio ed un valido rimedio dei disturbi del ciclo mestruale, mentre l'acido alfa-lipoico è un forte antiossidante.

Il pepe nero è utile per favorire la regolarità del transito intestinale, la regolare motilità gastrointestinale ed eliminazione dei gas, oltre a regolare la funzionalità dell’apparato cardiovascolare.

Cos'è l'ipertrofia cardiaca da sport

L’allenamento di resistenza, quindi lo sforzo fisico, porta ad un’ipertrofia cardiaca, cioè ad un aumento delle dimensioni del cuore, associate sia al peso che ad una dilatazione delle cavità cardiache.

L’aumento delle dimensioni del cuore d'atleta, determinato dall’allenamento, tuttavia va attribuito soprattutto alla dilatazione funzionale delle cavità cardiache (Fonte: D'Ascenzi F, Fiorentini, et al. Left ventricular hypertrophy in athletes: How to differentiate between hypertensive heart disease and athlete's heart).

Il ruolo principale nel causare questa dilatazione, è svolto dall’aumento del riflusso venoso verso il cuore durante un’attività muscolare intensiva, come anche dalla dilatazione del cuore, regolata per via nervosa.

Il cuore d'atleta, detto ipertrofico, con le sue cavità dilatate, dispone di una maggiore quantità di sangue residuo rispetto ai soggetti non allenati.

Nei soggetti allenati, il volume di sangue residuo può essere doppio rispetto a quello dei soggetti non allenati.

L’importanza di una maggiore quantità di sangue residuo è rappresentata dal fatto che, quando le necessità di irrorazione di sangue della muscolatura aumentano all’improvviso, essa può servire da volume di riserva.

In queste fasi si "brucia" ossigeno, carboidrati e sali minerali, ed è quindi estremamente importante reintegrare il nostro organismo con alimenti adeguati o integratori energetici, oppure quelli specifici per l'endurance .

optimates complex

Tra i prodotti alimentari specifici, Il Multivitaminico Optimates Complex di Hepius, è un integratore alimentare di vitamine e minerali utile per apportare una quota integrativa di tali nutrienti all’alimentazione quotidiana.

Il peso critico del cuore di atleta

Sinora, un cuore del peso di 500 gr., era considerato come valore critico di ipertrofia cardiaca, al di là del quale non era più completamente garantito il rifornimento di ossigeno alle fibre del miocardio (Fonte: Hollmann, W, Strüder, HK, et al. Sportmedizin: Grundlagen für körperliche Aktivität, Training und Präventivmedizin)

Secondo nuove ricerche, questo valore non è più sostenibile.

Attualmente, grazie all’ecocardiografia, si è in grado di determinare un peso critico relativo, cioè riferito alla massa corporea del cuore; il valore limite, quindi, è un cuore di 7-7,6 g/kg di peso corporeo.

Ciò significa, ad esempio, un peso critico del cuore fino a circa 750 gr. in un atleta di 100 kg. che pratica canottaggio.

cuore d'atleta

La definizione di cuore dello sportivo

La definizione cuore da atleta, risale al 1899, quando il medico finlandese Henschen rilevò che negli sciatori di fondo vi era una ipertrofia cardiaca, che definì proprio così: cuore d'atleta (Fonte: Amin H, Siddiqui WJ. Cardiomegaly).

Come detto, il crescente carico di volume prodotto da un allenamento pluriennale, intensivo e di resistenza, produce una dilatazione ed una ipertrofia cardiaca (ipertrofia eccentrica).

Il cuore da atleta è funzionalmente più efficace, e regredisce una volta interrotto l’allenamento, senza che si producano cambiamenti patologici.

Il cuore di atleta, le cui dimensioni possono essere doppie rispetto a quelle di un cuore normale, può anche raddoppiare il suo volume per battito durante il carico.

Mentre un cuore non allenato può raggiungere un volume di scarica sistolica da 120 a 130 ml, in letteratura scientifica, per quanto riguarda un' ipertrofia cardiaca, le scariche sistoliche arrivano a toccare valori fino a 250 ml.

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