Alcuni, dopo aver pranzato o cenato in maniera “luculliana”, ricorrono ad enzimi digestivi nella speranza, che questi li aiutino a smaltire l’eccesso di cibo in ingerito.

Anche l’eccessiva velocità con cui si mangia e la scarsa masticazione dei cibi, sono tra le cause più comuni di una cattiva digestione.

La cattiva digestione, tra l’altro, si trascina dietro diversi problemi gastrointestinali, a partire dalla sindrome dell’intestino irritabile a comuni disturbi come gonfiori o aerofagia.

Il nostro organismo è già dotato di enzimi con il compito di contribuire ai processi digestivi.

Ma, come detto all’inizio, se ne possono aggiungere altri, attraverso integratori e farmaci, per agevolare il compito di quelli esistenti.

Cosa sono gli enzimi digestivi

Gli enzimi sono sostanze chimiche che a loro volta accelerano reazioni chimiche.

Gli enzimi digestivi, in particolare, sono sostanze chimiche che scompongono i grassi, le proteine e i carboidrati in componenti più semplici.

La maggior parte degli enzimi sono prodotti nel pancreas e si chiamano enzimi pancreatici.

Se, per qualche motivo, non si producono abbastanza enzimi, la digestione diventa problematica.

Alcune persone ne producono così pochi, che i problemi si possono tradurre in perdita di peso e persino in malnutrizione.

In questo ultimo caso, ricorrere ad aiuti esterni, integratori e farmaci diventa necessario.

Quale è la loro efficacia

Una ricerca ha valutato l’insieme degli studi degli ultimi anni su preparati a base di enzimi per digerire (Fonte: David Y. Graham, Gyanprakash A. Ketwaroo, et al. Enzyme therapy for functional bowel disease-like post-prandial distress).

La ricerca indica che i complessi multienzimatici, contenenti enzimi come amilasi, lipasi e proteasi, hanno consentito di alleviare, perlomeno parzialmente, alcuni dei principali disturbi post-prandiali.

Parzialmente, perché i dati sulla loro efficacia sono discordanti; infatti, la ricerca precisa che sono necessari ulteriori approfondimenti a conferma della validità di questi preparati multi enzimici.

Ma, per chi soffre di difficoltà digestive, più che per chi si abboffa, il cui rimedio sarebbe semplicemente mangiare meno, sarebbe più opportuno scoprire, quale dei cibi ingeriti, è per ognuno il più difficile da elaborare, e poi sulla base di questo, procedere a scegliere l’enzima giusto.

Evitando di assumere enzimi che non servono e potrebbero essere ridondanti, se non dannosi.

Se si ha problemi a digerire i carboidrati complessi, un preparato che contiene amilasi, sarebbe il più appropriato.

Se si tratta di verdure come le crocifere (esempio i broccoli) la direzione è un integratore contenente alfa-galattosidasi.

Se non si riesce a digerire il lattosio è necessario una formulazione che contenga lattasi.

Se, invece, le proteine sono il problema, allora cercate una proteasi come la bromelina o similari.

Se, ancora, sono i grassi il vostro nemico, la lipasi è la strada da percorrere.

Rovescio della medaglia, aumento di peso

Questi preparati hanno un effetto collaterale di cui nessuno parla molto: l'aumento di peso.

Visto che gli enzimi digestivi aiutano a digerire le sostanze nutritive come proteine, grassi e carboidrati in modo più efficiente, è logico che le loro calorie saranno assorbite in modo più efficiente.

Quindi, se volete mettere su peso è una buona notizia, viceversa lo è molto meno.

Enzimi di origine naturale

Forse molti non sanno che alcuni alimenti contengono enzimi digestivi, diventandone una fonte naturale.

Ecco un brevissimo elenco.

Ananas: contiene la proteasi bromelina (scompone le proteine).

Miele non raffinato: contiene amilasi (che scompone l'amido), proteasi (scompone le proteine), e invertasi (scompone il saccarosio che è uno zucchero).

Banane: contengono amilasi e glucosidasi (scompone amido e glicogeno).

Avocado: contiene lipasi (scompone i grassi).

Potrebbe essere di grande aiuto includere uno o più, di questi alimenti, nel proprio regime alimentare per vedere subito progressi nei processi digestivi.

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