Il calcio

Minerale presente in particolare nei latticini.

Fino a non molto tempo fa poche persone avrebbero messo in relazione il calcio e la percentuale di grassi di un individuo.

In seguito a degli studi effettuati è emerso un ruolo significativo del calcio che sembra possa avere un’azione essenziale sull’adiposità (Fonte: Zemel MB, Richards J, et al. Dairy augmentation of total and central fat loss in obese subjects).

Questi studi partono dall’osservazione che l’accumulo intracellulare di calcio nelle cellule grasse frena la perdita di adipociti rafforzando la loro capacità di ingrossarsi (ipertrofizzarsi).

L’aspetto a prima vista paradossale è che un’alimentazione povera di calcio provoca l’aumento di calcio negli adipociti, mentre un elevato apporto di calcio diminuisce la concentrazione del minerale nelle cellule grasse.

Questo studio spiega il paradosso mediante l’impatto ormonale del calcio ed in particolare di due ormoni.

L’aumento del tasso di questi due ormoni potrebbe spiegare l’aumento intracellulare di calcio nelle cellule adipose.

L’assunzione di integratori a base di calcio produce l’effetto contrario, riducendo i tassi di calcitriolo che sarebbe la forma attiva della vitamina D3.

In più il calcio potrebbe anche inibire l’assorbimento dei grassi alimentari.

In questa serie di studi, iniziati in realtà sull’ipertensione, si osserva per la prima volta che l’aumento dell’apporto quotidiano di calcio anche attraverso integratori (da 400 a 1000 mg) consente di produrre una perdita di grasso di 5 kg circa nel giro di un anno.

I risultati trovano conferma in vari studi condotti su persone che seguono una dieta ipocalorica con apporti di calcio diversi.

Un alto consumo di calcio è associato a una maggiore perdita di grasso (soprattutto nelle riserve situate intorno alla vita) e a una migliore conservazione della massa magra.

L’azione benefica del calcio sembra invece raggiungere l’apice nei sedentari che assumono integratori con più di 800 mg al giorno.

Un’altra ricerca mostra che gli individui in sovrappeso tendono a consumare meno calcio degli altri a causa della loro predilezione per gli alimenti ricchi di zuccheri e grassi.

Lo stesso accade per il magnesio.

Gli autori giungono alla conclusione che per non creare squilibri l’assunzione di calcio deve essere accompagnata da un aumento parallelo di integratori con magnesio.

Efficacia reale del calcio

Naturalmente questi studi hanno provocato una serie di voci contrarie soprattutto contro lo sfruttamento commerciale che ne fa l’industria del latte anche perché questi studi, sulla relazione obesità/calcio, sono stati finanziati dall’industria lattiero-casearia.

Uno studio che si propone il compito di dirimere la questione offre un nuovo contributo (Fonte: Edward L Melanson, William T Donahoo, et al. Effect of low- and high-calcium dairy-based diets on macronutrient oxidation in humans).

Questo studio mostra che un apporta giornaliero di 1,4 g di calcio mediante l’alimentazione non influenza il ritmo di ossidazione dei grassi più di un apporto di 500 mg.

Ma quando i soggetti consumano meno energia di quanta dovrebbero spenderne a causa di una riduzione alimentare associata a sforzo fisico, i grassi sono utilizzati decisamente meglio grazie a un alto apporto di calcio.

Calcio e perdita ossea

Al di là della controversia, il calcio svolge un ruolo importantissimo nel contrastare la perdita di massa ossea osservata spesso durante le diete.

La perdita ossea può essere attenuata o annullata del tutto assumendo integratori di calcio.

In uno studio delle donne obese hanno seguito una dieta per tre mesi: alcune hanno assunto 1 g di calcio al giorno, altre non hanno preso integratori (Fonte: LB Jensen, G Kollerup, et al. Bone minerals changes in obese women during a moderate weight loss with and without calcium supplementation).

L’integrazione di calcio ha evitato gran parte della perdita ossea.

L’autore giunge alla conclusione che il fabbisogno di calcio sia maggiore durante la dieta.

In effetti, studi simili condotti su donne in sovrappeso e in menopausa mostra che durante la dieta l’assimilazione del calcio alimentare non è adeguata (Fonte: Mariana Cifuentes, Claudia S Riedt, et al. Weight loss and calcium intake influence calcium absorption in overweight postmenopausal women).

Ne consegue che nei soggetti che ingeriscono solo un grammo di calcio al giorno non si ha copertura del fabbisogno.

Perché le donne potessero soddisfare il fabbisogno è stato necessario portare la dose giornaliera a 1,8 g.

Il guggulsterone

Il guggulsterone è una resina estratta da una pianta indiana la Commiphora Mukul.

Il guggulsterone potrebbe possedere un effetto stimolante sulla tiroide e di conseguenza sulla perdita di grasso durante la dieta.

Alcuni ricercatori hanno somministrato a persone non in sovrappeso capsule da 250 mg di guggulsterone tre volte al giorno per un mese.

Ma non si sono riscontrati incrementi degli effetti dimagranti della dieta ipocalorica a cui i soggetti erano sottoposti.

L’azione del guggulsterone si è invece manifestata quando si sono messe a confronto solo le persone in sovrappeso: si è osservata una differenza di oltre 2 kg a favore dell’integratore (Fonte: Bhatt, Dalal DG, et al. Conceptual and methodologic challenges of assessing the short-term efficacy of Guggulu in obesity: data emergent from a naturalistic clinical trial).

Un altro studio ha valutato per sei settimane l’effetto su alcune persone in sovrappeso di un integratore ricco di guggulsterone, 750 mg (Fonte: JoseAntonio, Carlon M.Colker, et al. Effects of a standardized guggulsterone phosphate supplement on body composition in overweight adults: A pilot study).

I soggetti hanno seguito anche una dieta e un programma sportivo.

Il composto ha comportato la perdita di 4kg di grassi contro 1,4 kg nel gruppo sotto placebo.

La stanchezza provocata dalla dieta si è rivelata meno pronunciata con il guggulsterone che con il placebo.

©Copyright - Tutti i diritti riservati Nessuna licenza