Per chi pratica sport di endurance, in modo più o meno intenso, l’utilizzo di integratori sottoforma di bevande energetiche o gel energetici diventa necessario.

Per cui è opportuno conoscerle, prenderci confidenza e farne buon uso (Fonte: Garth AK, Burke LM. What do athletes drink during competitive sporting activities?).

Durante un’attività di resistenza, il nostro corpo utilizza tre fonti di energia:

  • i carboidrati, che sono i più facili da usare finché ce n’è;
  • i grassi, il cui consumo è correlato a quello degli zuccheri;
  • gli amminoacidi. Più lo sforzo si protrae, più il corpo va ad attingere energia dagli amminoacidi presenti nel muscolo. È inevitabile, ma certamente non positivo.

Se non avete mai usato integratori energetici durante lo sforzo, il vostro corpo si è abituato ad attingere quantità crescenti di energia dai grassi per ovviare alla rarefazione dei carboidrati.

Prendere una bevanda energetica per la prima volta costituisce per il corpo una sorta di shock energetico.

Questa confusione può spiegare perché alcuni sportivi non percepiscano immediatamente i benefici degli integratori (Fonte: Jeukendrup AE. Nutrition for endurance sports: marathon, triathlon, and road cycling).

È per questo che è preferibile introdurre gradualmente i carboidrati nell’alimentazione destinata allo sforzo in modo che il corpo possa abituarsi.

Questa strategia graduale vi consentirà di sfruttare al meglio gli integratori.

E non solo a livello energetico, ma anche digestivo.

E qui risiede un problema inerente all’uso di bevande o gel energetici durante lo sforzo.

Fornendo carburante che proviene dall’esterno, si inibisce l’attivazione dei meccanismi di mobilizzazione e utilizzo dei grassi corporei.

Il che significa che si diventa dipendenti dagli zuccheri, e non bisogna mai dimenticare di portarsi da bere, pena la pessima prestazione nell’immediato (Fonte: Goulet ED. Dehydration and endurance performance in competitive athletes).

Come utilizzare al meglio gli integratori energetici

Si ritiene che i muscoli di un atleta che pratica sport di resistenza consumino circa 1 g di glucosio al minuto.

Possiamo dedurre che durante lo sforzo non serva bere più di 60 g di zuccheri all’ora.

Per una bevanda che ne contiene l’8% (l’equivalente della concentrazione massima raccomandata), ciò corrisponde all’ingestione di 750 ml all’ora.

Esattamente come per la reidratazione, sembra difficile nei fatti soddisfare la totalità del fabbisogno corporeo con le bevande per lo sport.

È però importante coprirne almeno la metà.

Sebbene la maggior parte degli zuccheri correntemente utilizzati producano in sostanza gli stessi effetti, l’ideale sarebbe optare per una bevanda che riunisce diverse fonti di carboidrati.

I diversi tipi di carboidrati sono infatti assorbiti mediante processi di assimilazione distinti.

La diversità delle fonti permette a una maggiore quantità di carboidrati di essere digerita.

Conclusione

Se la necessità di bere acqua durante lo sforzo è una nozione recente, l’importanza di rifornirsi di energia lo è ancor più.

È emersa solo negli anni ottanta sulla base di numerosi studi che ne hanno indicato l’importanza.

Oggi, indipendentemente dal genere di attività di resistenza praticato, l’efficacia dell’uso di integratori durante lo sforzo è generalmente accettata (Fonte: Prins PJ, Goss FL, et al. Energy drinks improve five-kilometer running performance in recreational endurance runners).

Il problema degli integratori è dovuto soprattutto al fatto che non sempre sono facili da utilizzare in ogni situazione.

Inoltre, si possono creare casi di intolleranza.

In questo caso, è consigliabile iniziare con dosi molto basse per abituare e allenare il corpo ad assimilarle ed utilizzarle nel modo più opportuno.

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