Che effetti hanno gli integratori con L-carnitina nel nostro organismo e sulle performance sportive
Basi fisiologiche
La L-Carnitina è una componente del tessuto muscolare di tutti gli organismi animali e umani.
Il suo contenuto è elevato soprattutto nella carne e negli alimenti derivati dal latte.
Il suo contenuto globale nel corpo di un adulto normale che abbia una percentuale di muscoli del 42% o 30 kg di massa muscolare assoluta è di circa 20-25 grammi.
L’uomo è in grado di sintetizzare da solo la carnitina partendo dagli aminoacidi lisina e metionina.
Però non è in grado di produrre l’intero fabbisogno di L-Carnitina che, perciò, deve essere assunta anche attraverso alimenti o eventualmente integratori.
Ciò vale in misura particolare per per allenamenti ad alta intensità quali quelli degli atleti degli sport di resistenza (Fonte: Krähenbühl S. Importance of the skeletal muscle carnitine stores in fuel selection).
Infatti, gli sforzi intensi e prolungati di alcuni sport di resistenza determinano l’esaurirsi delle scorte di L-Carnitina, espulsa principalmente attraverso i reni, pertanto sarebbe opportuno riequilibrarne i “livelli” attraverso la dieta o l’integrazione (Fonte: Zapf, J. L-Carnitin - defizitaerer Mikronaehrstoff im Leistungssport?).
Ogni volta che aumenta la dipendenza del lavoro muscolare dalla trasformazione di energia attraverso gli acidi grassi, occorre che sia disponibile una quantità adeguata di L-Carnitina.
La carnitina ha proprio il compito di svolgere l’importante funzione biologica di carrier, trasportatore, degli acidi grassi a catena lunga, attraverso la membrana interna dei mitocondri, altrimenti impermeabile (che rappresentano la centrale energetica della cellula e sito della trasformazione di energia per via aerobica).
Per questa ragione, la L-Carnitina garantisce una sufficiente disponibilità di substrati, rappresentando così il pace-maker fondamentale della beta ossidazione (cioè della combustione degli acidi grassi) che si svolge esclusivamente nei mitocondri.
La L-Carnitina e l’endurance
Per gli atleti degli sport di resistenza una quantità sufficiente di L-Carnitina è molto importante, in quanto permette all’atleta di utilizzare il più efficacemente e rapidamente possibile la combustione degli acidi grassi come riserva energetica disponibile e di provvedere alla rapida eliminazione dei loro residui dopo la combustione.
A lungo si è supposto che la somministrazione supplementare di L-Carnitina provocasse un incremento dell’ossidazione degli acidi grassi e, quindi, potesse produrre un miglioramento delle prestazioni di resistenza aerobica.
Si tratta di una supposizione che in letteratura è materia controversa e sembra accertata nel caso di stati estremi di carenza o in condizioni patologiche.
Con la combustione dei grassi nello spazio interno mitocondriale, si può produrre un eccesso dei gruppi acilici attivati a catena corta che hanno una azione tossica, come avviene nel caso di processi ischemici o di sforzi fisici molti intensi, come quelli che interessano gli atleti degli sport di resistenza in gara o durante un severo allenamento.
Con l’intervento della L-Carnitina questi acilici vengono trasferiti fuori dal mitocondrio nel citoplasma e tamponati grazie alla formazione di acil-carnitina producendo i seguenti effetti positivi.
- aumento della demolizione ossidativa del glucosio;
- aumento del metabolismo anaerobico del glucosio;
- maggiore trasporto dell’ATP dai mitocondri nel citoplasma della cellula muscolare.
Quindi, nell’insieme, per gli atleti degli sport di resistenza ne derivano vantaggi durante sforzi da molto intensi a massimali nella zona aerobico anaerobica o puramente anaerobica lattacida.
Nel corso di un allenamento impegnativo di resistenza, è possibile che l’organismo dell’atleta utilizzi una quantità maggiore di L-Carnitina di quanta ne produca o ne possa assumere con l’alimentazione.
Ciò può provocare nell’organismo un’acidosi indotta dal carico, spesso associata ad un incremento delle perdite di L-Carnitina con l’urina.
L’assunzione di integratori a base di L-Carnitina porta ad un aumento del massimo consumo di ossigeno e ad un miglioramento della massima capacità di prestazione di resistenza: gli allenamenti molto intensi vengono realizzati con una minore frequenza cardiaca e diminuisce la durata della fase di recupero dopo l'allenamento.
Inoltre, si presentano con minore frequenza ipostenia e dolori muscolari.
Per questa ragione si dovrebbe provvedere a mantenere o ad aumentare il livello di L-Carnitina muscolare attraverso una sua sufficiente integrazione.
Ultimamente è emerso che grazie alla sua capacità di intercettare i radicali liberi (formando gruppi acilici) la L-Carnitina, svolgendo una funzione di stabilizzazione della membrana e di difesa della cellula, agisce come un meccanismo ad azione antiossidante.
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