L’acido folico, anche noto come folacina, vitamina B9 e acido pteroil(mono)-glutammico, partecipa insieme alla vitamina B12 a molti processi dell’organismo.

È essenziale per la divisione cellulare, poiché è indispensabile per la sintesi del DNA: in assenza di acido folico le cellule non si dividono correttamente.

L’acido folico deriva il suo nome dalla parola latina folium fogliame, poiché, al di là della formulazione sotto forma di integratori, si trova in alta concentrazione nei vegetali a foglia verde come il cavolo riccio, gli spinaci, la bietola e i cardi.

Altre buone fonti sono i legumi gli asparagi, i broccoli, il cavolo, le arance, le radici dei vegetali e i cereali integrali.

Nonostante la sua diffusa presenza negli alimenti, la carenza di acido folico è la più comune.

Il motivo risiede nelle abitudini alimentari: i cibi di origine animale, a eccezione del fegato, sono poveri di acido folico, mentre i vegetali, che ne sono ricchi, non vengono consumati con la stessa frequenza.

Molti studi e ricerche pubblicate hanno dimostrato l’importanza di integratori a base di acido folico.

Inoltre, l’alcol e molti dei farmaci comunemente prescritti, come estrogeni, sulfasalazina e barbiturici, interferiscono con il metabolismo dell’acido folico che per di più è estremamente sensibile e facilmente distrutto dalla luce o dal calore.

Il deficit di acido folico compromette tutte le cellule dell’organismo, tuttavia sono quelle a rapida proliferazione, come i globuli rossi e le cellule della mucosa degli apparati gastrointestinale e genitale, le più sensibili: si ha quindi rallentamento della crescita, diarrea, anemia, gengivite e anomalie del Pap test nelle donne.

Altri sintomi possono essere depressione, insonnia, irritabilità, disturbi della memoria, perdita dell’appetito, affaticamento e dispnea.

L’anemia provocata dal deficit di acido folico è caratterizzata da globuli rossi di grandi dimensioni ed è chiamata ‘anemia macrocitica’.

Basarsi esclusivamente sulla presenza dell’anemia per dimostrare un deficit di acido folico non è tuttavia consigliabile.

Il miglior indicatore dello status dell’acido folico è il livello di folato all’interno dei globuli rossi, anche se si sta rapidamente affermando, come metodo rapido e attendibile di determinazione dei valori di folato presenti nell’organismo, la misurazione dei livelli sierici dell’omocisteina, poiché, in assenza di questi due composti, l’omocisteina non può essere riconvertita in metionina.

Si è osservata una correlazione significativa tra differenti dosaggi a base di integratori, il che suggerisce che i valori dell’omocisteinemia possano essere validi indicatori di eventuali carenze di acido folico.

Si segnala che gli integratori di acido folico hanno ridotto i livelli di omocisteina anche nei soggetti i cui valori erano normali.

Infatti la maggior parte dei benefici degli integratori di acido folico (insieme alle vitamine B6 e B12) deriva dalla riduzione della concentrazione nell’organismo dell’omocisteina, un prodotto intermedio della conversione dell’aminoacido metionina in cisteina.

In presenza di un deficit di acido folico, si assiste a un aumento dell’omocisteina, sostanza che è implicata in un certo numero di patologie, tra le quali l’osteoporosi.

Nell’osteoporosi gli elevati livelli dell’omocisteina. interferendo con la sintesi del collagene (la principale proteina delle ossa), determinano la produzione di una matrice ossea difettosa (Fonte: Cagnacci A, Cannoletta M, et al. Low vitamin B12 and bone loss: a role for folate deficiency).

Da alcuni studi emerge che l’omocisteina favorisce l’aterosclerosi danneggiando direttamente le arterie e compromettendo l’integrità delle pareti dei vasi sanguigni (Fonte: Motulsky AG. Nutritional ecogenetics: homocysteine-related arteriosclerotic vascular disease, neural tube defects, and folic acid).

Il mercato ormai offre molte tipologie diverse di integratori a base di acido folico.

L’acido folico è disponibile sotto forma di acido folico (folato) e di acido folinico (5-metil-tetraidrofolato).

Per poter utilizzare l’acido folico, l’organismo deve convertirlo prima in tetraidrofolato e poi aggiungere un gruppo metile per formare il 5-metil-tetraidrofolato (acido folinico).

Fornire all’organismo direttamente, in forma di integratori, acido folinico permette quindi di saltare questi passaggi.

L’acido folinico è la forma più attiva dell’ acido folico; è inoltre più efficace per aumentare le riserve di acido folico nell’organismo.

Nonostante gli integratori di acido folico possano rivelarsi utili in molte patologie. i principali usi clinici riguardano la prevenzione o la terapia dei difetti del tubo neurale, dell’osteoporosi, come detto, della displasia cervicale (Fonte: Chandrika J Piyathilake, Maurizio Macaluso, et al. Mandatory fortification with folic acid in the United States appears to have adverse effects on histone methylation in women with pre-cancer but not in women free of pre-cancer) e della depressione (Fonte: Seren Haf Roberts, Emma Bedson, et al. Folate augmentation of treatment - evaluation for depression (FolATED): protocol of a randomised controlled trial).

Per difetti del tubo neurale si intendono le alterazioni dello sviluppo che colpiscono la spina dorsale o il cervello nello stadio embrionale dello sviluppo del feto.

Durante lo sviluppo fetale si forma precocemente una cresta di tessuto nervoso lungo la parte dorsale del feto da cui hanno origine con lo sviluppo il midollo spinale, i nervi e il cervello.

Contemporaneamente. le ossa che costituiscono la parte dorsale del feto vanno gradualmente a circondare il midollo spinale da ogni lato. Se una qualsiasi fase di questo processo di sviluppo non avviene regolarmente, possono verificarsi diversi difetti fetali.

La scoperta della capacità dell’acido folico di prevenire la spina bifida e altri difetti del tubo neurale è una delle più importanti del ventesimo secolo (Fonte: Wilson RD; Audibert F, et al. Pre-conception folic acid and multivitamin supplementation for the primary and secondary prevention of neural tube defects and other folic acid-sensitive congenital anomalies).

Numerosi studi hanno dimostrato che i benefici degli integratori di acido folico cominciano prima del concepimento o negli stadi iniziali della gravidanza e continuano anche in seguito.

Le prove furono talmente valide che la FDA (Food and Drug Administration) fu costretta a mettere in discussione la sua precedente posizione, ammettendo l’associazione tra acido folico e difetti del tubo neurale e consigliando integratori di acido folico e il consumo di alimenti ricchi della vitamina.

La FDA infatti afferma: "il consumo quotidiano di acido folico da parte delle donne in età fertile può ridurre il rischio di difetti del tubo neurale", questo naturalmente sia in forma naturale che con arricchimento della dieta a base di integratori.

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